Bentrovato! Sei seduto sulla Panchina dell’Enogastronomia!

Accanto a Te, l’opera di Paolo Figar, ispirata alla Gastronomia e al mastelùt. La mostarda era una pietanza molto rinomata nella Gorizia d’altri tempi. Veniva consumata a Natale e veniva acquistata in piccoli contenitori: i mastelùt. Grandi vasi ricolmi di mostarda venivano esposti nelle vetrine dei negozi goriziani. Potete ancora ammirarne uno ai Musei Provinciali di Gorizia.
In questo video, lo scultore racconta il percorso creativo e le motivazioni che lo hanno guidato nella realizzazione dell’opera.

Abbiamo deciso di legare questa panchina ad una figura goriziana molto particolare di cui si sa poco ma quel che si conosce lo inserisce perfettamente nel nostro tema e vi aiuterà a sentirne quasi il profumo: l’offelliere (pasticcere) Giovanni Glessig. Potrai scoprire questo personaggio attraverso un video a lui ispirato e conoscere ciò che si sa.

E ora, qualche parola sul progetto delle “Panchine Narranti”, realizzato da Confcommercio Gorizia per il progetto “Borgo Castello. Mille anni di storia al centro dell’Europa”.
Ognuna di queste panchine è un’installazione d’arte urbana e uno scrigno prezioso che custodisce frammenti di storia, tradizioni, suoni, colori e racconti di Borgo Castello e dei territori di Gorizia.
Immaginate per un attimo la città come un arazzo ricco di intrecci e sfumature: ogni panchina ne rappresenta un motivo, scelto per la sua importanza e unicità.
I temi? Storia, Natura, Artigianato ed Enogastronomia

Esplora i contenuti di questa pagina e passeggia per il Borgo alla ricerca delle altre panchine!
Ti consigliamo di percorrere tutta via Rastello e di salire verso il Castello, fino alla porta Leopoldina, percorrendo Viale Gabriele D’Annunzio.

Parla l’artista: dove nasce l’ispirazione

Paolo Figar

C’era una volta. Giovanni Glessig, l’offelliere di Via Rastello

Giovanni Glessig era un offelliere, ovvero un pasticcere, vissuto a Gorizia tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento. Della sua vita si conosce poco, ma il suo nome ricorre più volte nel saggio Gorizia di altri tempi di Ranieri Mario Cossar, scritto nel 1934.
Gestiva la propria bottega in via Rastello al civico 6. Con il passare del tempo, la numerazione civica è cambiata molto, rendendo oggi difficile capire la posizione originaria del negozio. Questa via, per secoli fulcro del commercio goriziano, ospitava anche l’attività di Glessig che, stando ai racconti e ai dettagli raccolti da Cossar, doveva essere molto apprezzata, grazie alla qualità e alla genuinità dei suoi prodotti. È facile immaginare Glessig come un uomo sereno e orgoglioso del proprio mestiere, reso ancora più gratificante dalla gioia che i suoi dolci sapevano donare a grandi e bambini
In occasione della festività di San Nicolò di Bari, il 6 dicembre, Glessig seguiva una consuetudine condivisa da molti altri offellieri goriziani: allestiva la vetrina con una grande e splendida statua del santo vescovo dalla lunga barba, che — come ricorda Cossar — “attirava l’attenzione degli scolari”. In quel periodo di festa, le sue vetrine si trasformavano in un trionfo di dolcezze: piatti e vassoi di vetro ondulato colmi di marrons glacés, stanghe di torrone, meloni interi e altre specialità tipiche della tradizione.
In primavera, invece, proponeva le pinze e le offelle di pasta sfogliata con un ripieno gustosissimo, chiamate gubane, accanto ai presnitz alla goriziana, alle titole (o fràris) e alle colombine dolci. Queste ultime, realizzate con pasta intrecciata, custodivano al centro un uovo colorato, spesso rosso o in altri colori, che veniva regalato ai bambini nel giorno di Pasqua.

Video realizzato con la tecnica del rotoscopio da Armando “Miron” Polacco.

Scorci goriziani: Immagini poco conosciute del Borgo e delle sue genti

Foto d’epoca da collezioni private e da “Gorizia a passeggio: le vie, i luoghi, le persone nelle cartoline della collezione Mischou”

Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia.

Approfondimenti e sitografia

Se desideri approfondire la vita di Giovanni Glessig, di seguito trovi una sitografia selezionata: uno sguardo d’insieme per chi desidera spingersi oltre, sulle tracce della storia.

http://asa.archiviostudiadriatici.it/islandora/object/libria%3A105187#page/14/mode/2up

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